Sir Chester | I Cerchi dell’Inferno dantesco

Nella prima parte del viaggio della sua Comedia, Dante Alighieri di Fiorenza discende nell’Inferno attraversando nove Cerchi: in ciascuno di questi “incontra” coloro che vi risiedono, loro malgrado, perché puniti per essersi macchiati in vita di determinati peccati. Prima di accedere al primo Cerchio, Dante è smarrito nella selva oscura e deve superare il colle oltre il quale trova Gerusalemme, sotto la quale è scavata la voragine che conduce alla Porta e penetra nell'Antinferno. Guadando il fiume Acheronte, sulla barca di Caronte, egli entra negli inferi. Per comprendere e apprezzare completamente il lavoro degli sviluppatori Cobblepot che hanno magnificato l’idea di gioco di Federico Latini, li accompagniamo attraverso le tappe scandite dalle carte dei Cerchi: il primo è il Limbo che confina chi è privo di fede perché non ha ricevuto il battesimo. Nell'Antinferno invece si trovano sia coloro che non hanno mai saputo prendere una decisione che quelli che cambiavano idea continuamente. 

Il secondo Cerchio, dove comincia l’Inferno vero e proprio, è quello dei Lussuriosi, peccatori trascinati in aria, sbattuti da una bufera infernale. È qui che risiedono le anime tormentate di Paolo e Francesca. I Golosi abitano il terzo Cerchio, immersi in un fango maleodorante, sotto la pioggia di grandine e neve, straziati da Cerbero. Nel quarto Cerchio, Dante e Virgilio incontrano gli Avari e i Prodighi, condannati a spingere enormi massi, custoditi da Pluto. Il quinto Cerchio è l’ultimo dei peccatori incontinenti: gli Iracondi, immersi, e gli Accidiosi, sommersi, nella palude dello Stige; Flegias è il custode e il traghettatore. Entro le mura della città di Dite sta il sesto Cerchio, quello degli Eretici e degli Epicurei, coloro che negano la sopravvivenza dell'anima dopo la morte, dannati in sepolcri infuocati. 

Il settimo Cerchio dei Violenti è custodito dal Minotauro, ed è diviso in tre gironi, a cui si accede superando una frana provocata dal terremoto che scosse la terra alla morte di Cristo: gli Omicidi immersi nel Flegetonte, un fiume di sangue bollente, tormentati dai Centauri; i Suicidi trasformati in albero per aver rinunciato alla loro natura, tormentati dalle Arpie, e gli Scialacquatori, lacerati da cagne fameliche; infine i Bestemmiatori, chinati sulla sabbia infuocata, i Sodomiti che corrono sotto le fiamme e gli Usurai accovacciati sotto una pioggia di fuoco. 

L’ottavo Cerchio è per i Fraudolenti, suddiviso da dieci fossati, le Bolge, custodite da Gerione, dotato di corpo di serpente. La prima è per Ruffiani e Seduttori, sferzati da demoni cornuti; nella seconda gli Adulatori e Lusingatori che giacciono nello sterco umano; la terza è per i Simoniaci, coloro che fecero traffico illecito e disonorevole dei beni spirituali (in particolare delle cariche ecclesiastiche), capovolti in buche dalle quali fuoriescono solo con i piedi, lambiti da fiamme. La quarta Bolgia è per i Maghi e gli Indovini che camminano con il volto distorto all'indietro; nella quinta i Barattieri immersi in un lago di pece bollente; nella sesta stanno gli Ipocriti vestiti di pesanti cappe di piombo dorato. Nella settima Bolgia vengono puniti i Ladri intrappolati tra i serpenti e trasformati in tali. L’ottava Bolgia è riservata ai Consiglieri fraudolenti che vagano racchiusi in fiammelle. La nona e penultima Bolgia contiene i Seminatori di discordia, responsabili di scismi, politica e guerre civili, mutilati da un demone che riapre le loro ferite non appena esse si chiudono. L’ultima Bolgia dell'ottavo cerchio, la decima, è quella dei Falsari, afflitti da orrende malattie che li sfigurano.

Il nono Cerchio, che colpisce i Traditori colpevoli di malizia e fraudolenza, è staccato dal precedente da un immenso pozzo, in cui sono puniti i giganti. L'ultima tappa del viaggio di Dante è al Cocito, l’immenso lago ghiacciato dal movimento delle ali di Lucifero. Abituati alla tradizionale rappresentazione infuocata della dimora satanica, Dante ci stupisce simboleggiando con la freddezza del ghiaccio, i cuori e le menti del peccato e dei peccatori, in contrapposizione alla carità, che per lui era tradizionalmente rappresentata dal fuoco. Il Cocito viene diviso in quattro zone: nella Caina sono puniti i traditori dei parenti, nell'Antenora troviamo i traditori della patria e del partito, nella Tolomea i traditori degli ospiti e, infine, nella Giudecca i traditori dei benefattori. Maciullati direttamente dalle tre bocche di Lucifero, per Dante il primo grande traditore, stanno coloro che hanno tradito le istituzioni supreme.

Il gioco, sfruttando le carte Cerchio, interpreta ogni passaggio introducendo regole specifiche che obbligano i giocatori a modificare la propria strategia per il round in corso. Le regole opzionali che introducono i Cerchi permettono di effettuare il viaggio nella sequenza descritta nella Comedia oppure, mescolando le carte, di affrontare casualmente l’ordine impedendo, anche a chi già è esperto del gioco e della Comedia, di pianificare anticipatamente le mosse. Come già affermato in altre sedi, non è necessario conoscere l’opera letteraria per giocare, ma giocando, e divertendosi, si possono apprendere e comprendere nozioni e conoscenza. Questa è per Sir Chester Cobblepot una pratica concreta di public-history in cui un’approfondita ricerca e un’attenta gestione esaltano l’esperienza culturale dei partecipanti.